Pratica de spetiali'di Domenico Auda
print this pagePratica de' spetiali che per modo di Dialogo contiene gran parte anco di Theorica. Opera vtile, e necessaria per quelli, che desiderano ben comporre li Medicamenti.In Venetia : presso gli HH. di Gio. Battista Cestari a spese di Zaccaria Conzatti, 1674.329, [7] p. ; 12º.
Auda, Domenico (Lantosque 1614 ca – Roma ?)
(Auda, Dominique)
La prima edizione della Pratica de’ spetiali fu pubblicata a Cuneo nel 1666. Ebbe un immediato successo, tanto da essere ripubblicata più volte nel corso degli anni; pare che, insieme alle edizioni a stampa, ne circolassero anche numerose copie manoscritte.
L’autore dell’opera è il francese Dominique Auda, padre francescano. Nel 1652 divenne capo-speziale dell’ospedale Santo Spirito di Roma dopo aver ricoperto la carica di assistente speziale per due anni.
Classica figura secentesca del frate speziale, educato nella cultura classica e contemporaneamente osservatore attento delle tradizioni popolari, già nel 1661 aveva fondato a Roma una scuola destinata alla formazione degli speziali.
Il volume, esplicitamente rivolto ad uso della sua scuola, è concepito in forma di dialogo tra l’essaminatore, che pone delle domande, e l’allievo che è tenuto a rispondere.
Utilizzando questa tecnica espositiva, l’autore insegna a ben conoscere le droghe e a confezionare, secondo le regole dell'arte, ogni genere di medicamento sia esso semplice o complesso. L’uso della lingua volgare al posto del latino, rappresenta un ulteriore gesto di misericordia verso le persone bisognose e meno istruite.
Auda muore come canonico regolare dell’Ospedale di Santo Spirito a Roma.
L’esemplare qui esposto reca nel foglio di guardia una nota di possesso manoscritta di Maurizio Aquarone datata 20 maggio 1681.
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