Oratio pro studiis botanicis di Giuseppe de Panicis
print this pageOratio pro studiis botanicis habita in horto academico anno 1745. Romae : ex typographia Hieronymi Mainardi, 1745. [8], XXVII, [1] p. ; 4°.
De Panicis, Giuseppe (Montorio al Vomano, Teramo 1708 - Roma 1747)
(Panici, Giuseppe)
Questo scritto, prolusione inaugurale al Corso di botanica pratica della Sapienza, fu pubblicato a Roma dal De Panicis nel 1745, con una dedica al segretario di Stato Pontificio Valenti Gonzaga. E’ rimasto il suo unico lavoro edito. Vi si traccia una storia della botanica di tono celebrativo, giungendo fino ai contemporanei, e si accenna ai problemi allora vivi nella disciplina. De Panicis, infatti, ottenuta la cattedra si rese conto ben presto dello stato di degrado in cui versava l’orto botanico universitario, come pure l’insegnamento della disciplina rispetto al passato. Il lavoro, aricchito dalle incisioni di Domenico Miserotti, rappresentò un importante atto di denuncia, grazie al quale l’Orto botanico romano riprese le sue funzioni, tra cui il libero accesso al pubblico, consentendo così la conoscenza diretta delle piante medicinali che vi erano coltivate.
Giuseppe De Panicis, dopo la laurea in medicina, viaggiò attraverso l’Europa desideroso di perfezionarsi nella sua professione. Nel gennaio del 1736, ottenne un incarico di "soprannumerario" (cioè straordinario) di medicina alla Sapienza di Roma, divenendo ordinario di botanica pratica nel 1744. Nei corsi universitari romani di medicina questa materia si era ormai differenziata dalla botanica teorica, il cui insegnamento - ancora affidato a un cattedratico di medicina - si teneva in aula, mentre il corso affidato al De Panicis si svolgeva nell'orto botanico durante i periodi di sospensione delle lezioni ordinarie. De Panicis formò un certo numero di validi allievi, ma la sua attività fu breve, per motivi di salute, già nel 1746 egli si era ritirato dall'insegnamento, e quindi plausibilmente dalla direzione dell'orto. La malattia può anche spiegare perché dopo la prolusione il De Panicis non pubblicò alcun altro scritto.
Morì a Roma nel 1747 e fu sepolto nella chiesa di S. Marco.