Ratio medendi...
print this pageAnton De Haen (1704 – 1776)
Antonii de Haen S.C.R.A. Maiestatis Consiliarii Aulici et Archiatri... Ratio medendi in nosocomio practico, quod in gratiam & emolumentum medicinae studiosorum condidit M. Theresia Rom. Imp., opus in 12 volumina cum indice locupletissimo distributa,Neapoli, expensis Stefani Manfredii, typis Vincentii Ursini, , 12 v., 8°. Volumen 1, partes I, II et III complectens, MDCCLXXVII., VIII, 323 p., 8°.
Anton de Haen fu allievo di Boerhaave, noto per aver ripristinato, nella città di Leida, la
pratica dell’istruzione degli studenti di medicina svolta direttamente al capezzale dei pazienti,
scelti specificamente per rappresentare casi canonici o particolarmente interessanti dal punto
di vista pedagogico. Nel 1754, De Haen fu destinato, dall’imperatrice Maria Teresa, alla
sovrintendenza dell’istruzione degli studenti nei reparti dell’ospedale di Vienna. Disponeva,
perciò, di una grande quantità di pazienti che visitava, con al seguito i suoi studenti, anche due
volte al giorno. De Haen era particolarmente attento ai segni esteriori della malattia,
descrivendoli minuziosamente, e affidandosi all’osservazione e all’uso di strumenti, come il
termometro - fu tra i primi ad usarlo - e l’orologio (per il controllo del polso). De Haen
riteneva quindi fondamentale l’osservazione dei caratteri esterni, mentre non aveva fiducia
nella possibilità di confrontare i sintomi osservati con i risultati delle autopsie 3 . Ciò era dovuto
al fatto che si doveva prediligere l’osservazione del paziente in vivo e non in libro.
Le pagine esposte sono utili a capire come si procedesse nel raccoglimento della anamnesi: ci
si ispirava al metodo ippocratico per quanto riguarda l’età (nelle pagine mostrate: Femina, 65
ann.; Juvenis, 16 ann.), le abitudini, il lavoro, i disturbi e il trattamento passato; mentre le
attività di osservazione dell’aspetto esteriore e della misurazione di polso e temperatura
venivano svolte secondo un modello simile a quello proposto da Boerhaave, maestro di DeHaen.