Ornithologiae di Ulisse Aldrovandi (1599)

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Ulisse Aldrovandi è stato un naturalista, botanico ed entomologo italiano, tipico rappresentante del pensiero rinascimentale. Realizzatore di uno dei primi musei di storia naturale, negli ultimi decenni del Cinquecento e fino ai primi del Seicento si impose come una delle maggiori figure della scienza e riferimento per i naturalisti italiani contemporanei. La sua storia naturale si compone di 13 volumi in folio, di cui solo 4 apparsi durante la sua vita; i restanti volumi, raccolti e curati da suoi allievi e colleghi, sono stati pubblicati tra il 1606 e il 1668.

L’esemplare esposto è la prima sezione che l’autore dedica all’Ornitologia, a cui seguiranno altri due volumi. La classificazione tratta prima ogni “classe” in generale, poi ogni “sottoclasse”, in generale e in particolare. La suddivisione degli uccelli è basata in particolare sull'habitat, sul tipo di nutrimento e sulla forma del becco. L'autore inizia la trattazione da aquile e avvoltoi, per proseguire con pipistrelli e struzzi (riuniti in un gruppo di transizione insieme ad animali favolosi come grifi ed arpie), pappagalli, uccelli insettivori, ecc.

Soprattutto dai volumi dedicati all’Ornitologia è evidente che Aldrovandi effettuò osservazioni dirette sugli animali, sulla loro struttura, sui loro comportamenti; eseguì anche  dissezioni anatomiche, che gli consentirono la descrizione di alcuni particolari, come la muscolatura dell'aquila e la trachea del cigno.

Questa copia dell’opera dedicata a Clemente VIII è una prima edizione mutila, manca infatti la splendida antiporta con il ritratto dell'autore, con distico latino firmato “ Io. Corn. Wterwer M.D. faciebat” (discepolo dell'Aldrovandi).  Il ritratto e l'inquadratura ornamentale sono stati variamente attribuiti, Bartsch ascrive il ritratto ad Agostino Carracci e la cornice a Francesco Brizio. A Giovanni Neri vengono invece attribuite la maggior parte delle figure dell’intera raccolta.

La storia naturale si compone di 13 volumi in folio, di cui solo 4 apparsi durante la sua vita; i restanti volumi, raccolti e curati da suoi allievi e colleghi, sono stati pubblicati tra il 1606 e il 1668.

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