Presentazione

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La mostra virtuale è stata realizzata tramite il progetto del Servizio Civile Nazionale “SEMI DIGITALI: biblioteche e archivi digitali per la disseminazione della cultura scientifica”.

Il progetto si inserisce nel percorso di sviluppo e diffusione della Sapienza Digital Library, aperta a tutto il territorio di Roma e del Lazio. Lo scopo principale è stato la fruizione integrata del patrimonio di libri rari e preziosi, documenti d’archivio e oggetti multimediali. Tali risorse state reperite dal patrimonio della Sapienza. L’obiettivo del progetto è stato incrementare e diffondere contenuti culturali e scientifici in formato digitale e multimediale per accrescere quantità e qualità del materiale disponibile in rete. Le attività necessarie per perseguire tale scopo si sono basate su un accurato lavoro di digitalizzazione, conseguente  identificazione, descrizione, catalogazione e conservazione del materiale.

La Biblioteca del Dipartimento Materno Infantile e Scienze Urologiche, sede Pediatria, ha deciso di realizzare la mostra denominata "Luigi Concetti: nascita della prima Scuola di Specializzazione in Pediatria a Roma". L’obiettivo ha come scopo quello di presentare e di mettere in risalto la storia della fondazione del polo ospedaliero-universitario Policlinico Umberto I. In particolare, ripercorre la costruzione della Clinica Pediatrica all’interno del polo, una delle prime in Italia, raccontando la storia della creazione attraverso il lavoro svolto dai suoi fondatori, da un piano progettuale ad uno scientifico, con l’analisi delle loro produzioni personali. Questo è stato possibile grazie al vario materiale rinvenuto, che spazia dalle illustrazioni sul Policlinico Umberto I, eseguite dall'architetto Giulio Podesti, progettatore della stessa struttura, fino ai resoconti medici del Concetti, in cui descrive  tutta la sua attività medica e di studio svolta sui suoi pazienti.

Riferendosi al Concetti, Luigi Spolverini scrive:

“Il Concetti non fu soltanto uno scienziato eminente ed un grande maestro, ma fu anche un apostolo dell’infanzia e un cultore appassionato della pediatria sociale.

Egli che visse in un’epoca in cui lo studio del bambino era del tutto trascurato, egli che forte della lunga esperienza clinica e dei suoi studi prediletti aveva ben presto constatato quanta maggiore importanza abbia in pediatria la medicina preventiva su quella curativa, sentì subito l’importanza di essa dal punto di vista sociale al vantaggio dell’infanzia, la quale continua ancor oggi a pagare il maggior contributo alle cosiddette malattie popolari, come conseguenza sia delle gravi infrazioni alle regole igieniche e sia del disagio economico, e comprese come in questo campo la specialità pediatrica avrebbe potuto rendere dei servigi incalcolabili per la bonifica della razza italiana.”