SAN MICHELE IN AFRICISCO
print this pageSTORIA
La Basilica di San Michele in Africisco è costruita per volere di Bacaudia ed il suocero Giuliano Argentario come voto all’arcangelo Michele. Viene dedicata al santo nel 545 d.C. dal vescovo Vittore e consacrata dall’arcivescovo Massimiano nel 547d.C. La chiesa, trasformata più volte nel corso del tempo, viene sconsacrata nel 1805 e nel 1812 è venduta per 80 scudi ad Andrea Cicognani che riadatta una navata a pescheria. Nel 1820 viene nuovamente venduta ad un privato, Giuseppe Buffa, il quale mantiene la pescheria e coprendo il mosaico, in seguito staccato e venduto, con un muro, riadatta la zona presbiteriale a deposito. Attualmente è divenuta sede di negozi di abbigliamento.
DESCRIZIONE
Poche sono le memorie sulla chiesa, il primo a descriverla con particolari è il Fabri. Dai suoi scritti si deduce che la chiesa è oggetto di vari restauri, dei quali il più significativo è quello del XVI secolo in cui viene aggiunta la facciata e il campanile, e inserito all’interno un quadro di Bernando Zuccaro raffigurante l’arcangelo Michele e la tribuna lavorata in mosaico. Al centro di essa troviamo il Redentore in piedi con la croce in una mano e nell’altra un libro aperto con le scritte “Qui videt me videt et Patrem meum” e “Ego et Pate unum sumus”. Sulle bande due angeli in forma umana con ali ai fianchi con le scritte “Michael” e “Gabriel”. Fuori dalla tribuna sono rappresentati Cosmo e Damiano. Anche Francesco Beltrami descrive la chiesa più per l’aspetto architettonico riconfermando l’aggiunta della facciata nel XVI secolo. La chiesa si divide in tre navate con colonne di marmo. Nel 1699 il Ciampini lo riproduce in una stampa utile allo studio delle forme, a seguire dopo molto tempo le riproduzioni a colori di Enrico Pazzi che trasse copia anche da disegno e dell'acquerello dello stesso mosaico il carpentiere Luigi Falchetti (XIX secolo).
RESTAURI
1842: Buffa vende il mosaico per 200 scudi a Federico Guglielmo IV re di Prussia.
1843: papa Gregorio XVI autorizza lo spostamento a Berlino.
1844: La direzione dei lavori è affidata a Vincenzo Pajaro che incarica il mosaicista Liborio Salandri per il distacco del mosaico.
1849: i mosaici vengono conservati presso il palazzo Sanudo a Venezia subisce bombardamenti e il mosaico viene danneggiato.
1850-1851: Giovanni Moro esegue i restauri. Il mosaico viene spedito a Berlino in quattro casse più una quinta con tessere musive di sostituzione per i restauri.
1861: Muore Federico Guglielmo IV e il mosaico viene abbandonato nei depositi.
1904: il mosaico viene montato, con numerose sostituzioni nell’attuale Bode Museum.
Per maggiori approfondimenti:
Chiesa di San Michele in Africisco, “Ravenna tourism”, portale ufficiale di informazione turistica del Comune di Ravenna
Video Ricostruzione 3D Chiesa di San Michele in Africisco, Elaborazione 3D realizzata da Lorenzo Mariani, Interior & Graphic designer, scenografo e illustratore, sul proprio canale YouTube