SEPOLCRO DI GALLA PLACIDIA

print this page

STORIA 

Il sepolcro di Galla Placidia sorge nel V secolo con la chiesa di Santa Croce e probabilmente costituisce un oratorio intitolato a San Lorenzo.


DESCRIZIONE

Il monumento è a croce latina con al centro la volta a vela, nascosta esternamente dalla torre quadrangolare (tiburio).

La decorazione esterna in mattoni con la successione di arcate è molto semplice e modesta, mentre in netto contrasto si presentano gli interni sfarzosi mosaicati. La luce, riflessa dalle tessere musive, diventa protagonista e il monumento assume il significato della vita terrena e ultraterrena, simboleggiando la vittoria della vita eterna sulla morte. 

Internamente le pareti inferiori sono rivestite da marmi e quelle superiori da mosaici. Entrando nel sepolcro osserviamo in alto la volta, che costituisce il braccio centrale, ornata da rosoni su fondo blu. L'osservatore è condotto verso la volta a vela e la lunetta terminale (braccio meridionale). Su quest’ultima è rappresentato San Lorenzo davanti una graticola in fiamme e l’armadio con i libri degli Evangelisti. Sulla lunetta opposta, al di sopra del portale d'ingresso, è raffigurato il Buon Pastore. Per quanto riguarda le lunette dei bracci occidentale e orientale, simbolicamente dedicate al Salmo 41, ritraggono cervi assetati che si avvicinano ad una pozza d’acqua passando attraverso foglie d'acanto.

I quattro lati del tamburo sono ricoperti da mosaici raffiguranti otto Apostoli, disposti a coppie, intervallati da motivi decorativi simbolici come l’acqua e le colombe. Al centro della volta si staglia la croce latina dorata, intorno alla quale si sviluppano stelle concentriche su fondo blu ad imitazione del cielo notturno. Sui pennacchi sono rappresentati i simboli dei quattro evangelisti in oro. Il leone rappresenta San Marco indicando, in virtù della sua forza, la resurrezione, il bue è associato a San Luca come simbolo del sacrificio, l’aquila a San Giovanni ad indicare l’importanza della contemplazione ed il dominio del cielo, infine l’uomo raffigura San Matteo per sottolineare la dimensione umana di Cristo.


RESTAURI

V sec. d.C.: restauri svolti a causa della cattiva adesione dell’intonaco o a seguito dell’assestamento dei muri.

1739: interventi di restauro pittorico a colmare le lacune musive da parte del pittore Pietro Damiani Barbiani.

1774: interventi di restauro pittorico a colmare le lacune musive da parte del pittore Angelo Fèfferi. 

1869: Felice Kibel reintegra le lacune con tessere musive e apporta aggiunte fino al 1872. 

1892: Carlo Novelli apporta minimi interventi di carattere conservativo e statico.

1900: Giuseppe Zampiga completa solamente le parti ornamentali, la maggior parte eseguite in precedenza da Kibel, deperite per l’uso di una tecnica non adeguata.






Per maggiori approfondimenti:

  • Architettura del Sepolcro di Galla Placidia - "Geometrie Fluide", sito di divulgazione artistica a carattere didattico realizzato da Alessandra Cocchi, artista e storico dell'arte, insegnante presso il Liceo linguistico di Cesena 
  • Storia, descrizione ed elaborazioni 3D del Mausoleo - “Os Culture”, libera piattaforma web di archiviazione, organizzazione e pubblicazione di dati e informazioni legate al patrimonio Archeologico e Culturale 
  • Galla Placidia - “Ravenna tourism”, portale ufficiale di informazione turistica del Comune di Ravenna 
  • Video documentario Mausoleo di Galla Placidia - “Grand Tour Project”, canale YouTube che rende disponibili brevi documentari sull’Italia e i suoi luoghi